mercoledì 11 maggio 2016

Storie di (stra)ordinaria curvytudine! (seconda parte)



In questa seconda intervista (la prima parte QUI) continua in nostro viaggio alla scoperta di donne fuori dal comune, quelle donne che riescono a fare del loro vissuto non facile e della loro fragilità, la loro forza. 
In queste righe conosceremo Sole, testa e cuore perennemente in contrasto come soltanto in una donna può accadere, dove fragilità e forza si alterano come in una danza.
Ci racconterà di sè e del suo vissuto senza risparmiarsi. Durante l'intervista mi ha chiesto spesso scusa per essere stata troppo prolissa, ma onestamente non ho smesso un attimo di ringraziarla per il fatto che la sintesi non rientri tra le sue doti.
Ho cominciato chiedendole di presentarsi, per cui vi lascio subito alle sue parole:

Mi chiamo Sole e vorrei poter dire che è un di fatto, in realtà mi sento più vicina ad una luna,in continuo cambiamento,con tante sfaccettature, un po' più fredda di ciò che vorrei,ma anche capace ( talvolta) di rischiarare il buio. Quasi trentenne in piena crisi del " ma sono diventata adulta senza accorgermene", a momenti me ne sento sessanta, a momenti cinque. Curiosa, gattofila,complicata, socievolmente asociale, inquieta, alla ricerca di me stessa e dell'ordine cosmico,amante di arte,poesia, natura, lettura, cinema e fai da te, un tantino nerd,spesso contradditoria,un po' strana.

Com'è cominciata la tua vita da donna plus size?

Da bambina. Ero uno scricciolo da piccina,poi verso i quattro anni ho cominciato ad ingrassare tantissimo ed a crescere molto più rapidamente della norma, quindi praticamente sono tonda da quando ho memoria. A sette anni avevo la struttura ossea di una tredicenne un po' alta, ad otto è arrivato lo sviluppo e la prima dieta e da allora sono diventata uno yo yo. Ingrassavo e dimagrivo con picchi altissimi in entrambi i casi per un mix di condizioni di salute particolari, che sono in parte uscite allo scoperto anni ed anni dopo, e di problemi psicologici più o meno conclamati che sono sfociati in disturbi alimentari. Non sono ingrassata tanto per un particolare gusto del cibo, per golosità o pigrizia, anzi,fino a vent'anni ho sempre fatto molto sport,ma la rotondezza mi accompagna da allora

Com'è stata la tua adolescenza?

E' finita? Non me ne sono accorta! demmmmerda Emoticon tongue come l'adolescenza di qualsiasi ragazzina un po' troppo precoce,con un carico pesante emotivo piuttosto che fisico e con gusti ed interessi lontani dai coetanei. Cosparsa di trasferimenti,problemi a casa, guai in cui mi cacciavo, storie e storielle con persone troppo grandi e sbagliate, dubbi esistenziali e impermeata di nostalgia delle persone che perdevo tra un trasloco ed un altro. Ma a dire il vero, tranne rari,comuni, spiacevoli episodi,non particolarmente segnata dal peso.

Come vivi il tuo corpo in relazione alla tua famiglia ed i tuoi amici?

Per ciò che riguarda l'ambito familiare, avendo una famiglia- non famiglia non risento attualmente in modo particolare della loro percezione del mio corpo,ma non è stato sempre così. Molto del cattivo rapporto con me stessa e col mio peso credo dipenda da mia madre, soprattutto da bambina c'era un vero e proprio clima di " terrore" per certi versi. Mamma viene da una famiglia dove sono tutti belli,magri ed avvenenti, fatta eccezione per mia zia che ha preso negli anni( ma ne ha 50 passati) quella decina di chili in più che comunque sono splendidamente distribuiti nei punti giusti ed in un accenno di pancia di cui non sembra curarsi, con tutte le ragioni del mondo. Ma al di fuori di lei sono tutti alici salate, uomini e donne. Magri ed asciutti e molto curati,un po' per conformazione fisica, un po' perché la progenitrice( mia nonna) è una ferma sostenitrice della lotta al grammo in più, anche a 90 passati è il tipo di donna che ogni tanto lamenta il chilo che ha preso con l'età e che narra incantata che sua nonna a sessant'anni aveva un vitino talmente sottile che le sue gonne non le entravano neanche da bambina. Questo ha fatto si che trasmettesse moltissimo l'ansia del peso e della forma fisica anche a mia madre, che ha sviluppato da ragazza una tendenza ad anoressirezzare che non le è mai passata del tutto. Parlo di un clima di terrore,perché oltre all' interminabile serie di critiche ho vissuto momenti di reazioni esasperatissime nei confronti di questo problema,da mia madre che mi pesava ogni giorno ( rituale che provocava in me un vero e proprio costante stato di panico) e che rivedeva anche le diete, già molto sbilanciate e restrittive, dei dietologi perché quello che mangiavo le sembrava troppo anche di fronte a 40 grammi di pasta,ai nonni che ad ogni tot suggerivano a mia madre di chiudermi dentro un istituto perché non dimagrivo come avrei dovuto. Per anni ho minimizzato questa situazione, in realtà oggi mi rendo conto che ha creato dei danni non indifferenti. Non credo che per lei fosse una questione estetica in realtà, anche se non mi ha mai detto una cosa carina da questo punto di vista,penso che fosse realmente preoccupata in modo eccessivo di come il peso potesse influire sulla mia vita, era in particolare convinta che potessi subire prese in giro, esclusioni, atti di bullismo,in realtà per me la vera " bulla" è stata lei,tante cose che diceva o faceva cercando magari di spronarmi mi hanno ferito profondamente, ma spesso mi chiedo se oggi, da adulta, avrei potuto avere un rapporto diverso con lei e magari aiutarla a vivere anche se stessa con meno problemi. Per quello che riguarda gli altri il mio peso continua ad essere motivo di rimbrotti a cui se ne sono aggiunti altri per cose peggiori quindi è un po' passato in secondo piano, in compenso io ho imparato a sedare sul nascere certe discussioni con più o meno eleganti " un pacco di c... tuoi". Con gli amici invece non è mai stato un problema, è raramente un argomento di discussione. Le uniche questioni che sono potute sorgere sono state proprio sul mio vergognarmi di fare alcune cose,come andare al mare insieme, tanto che ci ho messo veramente poco ad abbandonare questo genere di patemi con loro che anzi, mi hanno sempre rincuorato nei momenti di abbattimento e che, e questo mi ha fatto anche meglio, semplicemente non sono mai parsi in alcun modo interessati al mio peso

Hai mai attribuito alla ciccia problemi che non fossero strettamente correlati all'aspetto strettamente pratico?

Ho attribuito per tantissimi anni alla ciccia ogni sorta di male del mondo in realtà, dal mio sentirmi perennemente "sbagliata" ai cattivi rapporti con i miei, sono arrivata ad attribuire al peso persino il fallimento in ambito lavorativo, questo un po' per il forte condizionamento, un po' perché a volte i chili in più diventano una comoda scusa per nascondere problemi di cui sono casomai conseguenza ma non certo effetto. Oggi ogni tanto mi ricapita, penso che sia un meccanismo da cui uscire del tutto sia difficile,ma sono momenti, per il resto sono diventata molto più matura e consapevole di me, so dove stanno i problemi reali e cerco,con risultati un po' altalenanti, di lavorarci su. L' unica cosa in cui mi sento ancora abbastanza condizionata è il lavoro, ma sono anche consapevole, almeno a tratti, che è un momento difficile per tutti da questo punto di vista e spero di riuscire quanto prima ad uscire dalla situazione di stallo in cui mi trovo.

Cos'è che ti crea disagio tuttora?

Vivo ancora con disagio il mio corpo,ma soprattutto perché è un corpo che cambia e che non riconosco più. Sono dimagrita più di 40 chili ed ancora lentamente perdo peso,conto di perderne almeno un' altra quindicina,un po' per motivi di salute ( non mi sento ancora al meglio,non sono attiva come vorrei), un po' perché non mi piaccio ancora. Può darsi che dimagrendo ulteriormente io continui a non piacermi,ma in realtà non ho un' immagine di come mi vorrei totalmente irraggiungibile, sarei ugualmente molto morbida, ma vorrei uscire dalla zona dell' obesità. Al contempo confesso che guardo le parti dove il dimagrimento è più evidente con un misto di curiosità e stupore,come se non mi appartenessero.. E poi c'è la pancia...ecco, quella è una parte di me che proprio detesto,anzi più che la pancia la zona dello stomaco è la mia disperazione. Sono proporzionata, armonica in un certo senso ( anche se invece adoro le disarmonie, soprattutto sono un'accanita fan dei fisici a pera), ma se un po' di ciccia dallo stomaco arrotondasse il didietro sarei molto felice. Per il resto ciò che non mi piace di me a livello fisico rientra grosso modo nei problemi di tutte le donne del mondo: vorrei il seno più alto, vorrei essere più tonica,vorrei un po' di cellulite in meno ( ma a voler essere sinceri non è che ne abbia molta), vorrei dei capelli più folti e con una forma più definita( ed anche qui a volerla dire tutta viaggio sulla criniera già così), vorrei una pelle meno delicata e reattiva, vorrei delle unghie più forti e se continuassi sono sicura che troverei altre mille cose ( mi sovvengono per l'appunto il naso a patata ed i denti a castorino). La verità è che siamo tutte, magre o grasse,alte o basse, sempre scontente di qualcosa e questo, fintanto che non diventa motivo di malessere reale o fulcro intorno al quale gira la nostra intera esistenza va anche bene, ci spinge a migliorarci. L' importante è che la base che ci muova sia l'amore per se stessi e la consapevolezza che la bellezza ha poco a che fare con la perfezione e soprattutto è mutevole. Non è sempre facile,ma ci proviamo.

Sei mai stata presa in giro come reagivi?

Ad onor del vero confrontandomi con altre persone mi rendo conto che quello della presa in giro è un problema che mi ha giusto sfiorato. Mi è capitato qualche volta, qualche commento poco carino, qualche idiota per strada,ma mai nulla di che, probabilmente anche perché credo che a pelle in qualche modo si sia sempre intuito che non ero esattamente il tipo che incassava in silenzio. Mi è capitato un solo anno di aver vissuto con particolare disagio un posto e di essere un po' inerme ed ipersensibile, ma questo dipendeva molto dal malessere per altre situazioni che proiettavo all'esterno, sembravo molto fragile e provata e non riuscivo a tenere neanche lo sguardo alto quando camminavo.

Pensi che saresti una persona diversa senza i tuoi chili di troppo?

L'ho pensato per molto, moltissimo tempo. Immaginavo che sarei rinata senza tutti questi chili in più, che mi sarei liberata in un certo senso. In realtà cominciare a liberarmi dall'ossessione del peso mi ha piuttosto liberato dai chili, almeno in parte, ma sono sempre la stessa, con le stesse luci e le stesse ombre e lo sarei pure a 50 chili. Penso che la piena libertà la conquistero' quando questa consapevolezza sarà piena e matura del tutto e che rinascero' quando imparerò ad amarmi e sostenermi in tutto e per tutto, per ora è un work in progress,ma sicuramente si viaggia più leggeri già sapendo che sotto ogni strato di ciccia o sopra ogni osso che sporge siamo noi, sempre e comunque.

In che modo è cambiata la percezione del tuo corpo negli anni?

Imparando ad osservarmi e ad ascoltarmi. Da ragazzina e per buona parte dei vent'anni fuggivo gli specchi, mi osservavo raramente, ero perennemente molto coperta, anche dentro casa,da sola,in piena estate. È cambiata molto con la nudità. Ho cominciato a spogliarmi da sola ed a studiarmi. Ho imparato a conoscermi. Ho sempre osservato moltissimo le altre persone,non con intenti critici,ma con curiosità, con occhi pieni di amore in un certo senso. Mi piaceva molto scrivere e spesso gente a caso diventava protagonista inconsapevole dei miei racconti, immaginavo che storia potesse raccontare il loro aspetto, fantasticavo. Ho cominciato a rivolgere le stesse attenzioni a me stessa, a ragionare sul fatto che anche il mio corpo racconta una storia, che a tratti può non piacermi,ma che è la mia,personale. Ho chili in più, cicatrici, nei, ossa un po' storte in alcuni punti che raccontano chi sono e cosa ho vissuto. Le smagliature dicono quanto io sia stata in lotta con me,le cicatrici quante volte l'abbia persa. Le dita delle mani che seguono una linea un po' curva dicono che ho giocato a pallavolo per molti anni, il legamento del ginocchio ballerino che ho fatto la splendida e sono volata da sopra al motorino, il seno un po' basso dice che sono cresciuta presto, troppo perché mi rendessi conto di aver bisogno di sostenerlo, le gambe muscolose che mi piaceva molto correre e ancora adoro camminare,il setto nasale storto mi ricorda una cosa orribile ma anche che è passata,le discromie sulle ginocchia pluriescoriate che da piccola mi divertivo da pazzi ad arrampicarmi,le spalle larghe che anche se non ho mai imparato i vari stili bene,adoro nuotare,i piedi piatti che vivrei tranquillamente scalza,le caviglie più sottili del resto che mi piaceva molto ballare,i miei capelli sempre un po' a fatti loro in fondo dicono " ma sai che c'è? Sticazzi". Cresciamo,maturiamo, ci conosciamo meglio ed impariamo ad ascoltarci meglio ed assecondarci di più e tanto più lo facciamo, tanto meglio stiamo e prima. E mi ha anche aiutato moltissimo il confronto con altre persone come me. Mi ha aiutato a riconoscermi,mi ha aiutato a non sentirmi l'unica e sola, ad apprezzare più a fondo la diversità. Non cito nel mio percorso l'amore o l'apprezzamento da parte di altri semplicemente perché per me non ha mai influito prima che cercassi quanto meno di piacermi per prima e questo credo funzioni per tutti. Puoi anche sentirti dire che sei la donna più bella del mondo, ma se non ti ami tu,non sei neanche pronta ad accogliere l'amore dall' esterno. Però sicuramente è importante anche quello. Uscire dall' ottica che quello che gli altri ci danno è sempre un favore e mai meritato, imparare che siamo abbastanza e che non dobbiamo guadagnarci l'amore a qualunque costo, che possiamo lasciarci essere è qualcosa che ci dobbiamo tutti. Avere qualcuno che ci trasmetta questo è meraviglioso,ma non deve essere la "conditio sine qua non". Gli altri sono un arricchimento. Talvolta un impoverimento. Ma la nostra vita è nostra e basta e così ciò che pensiamo di noi stessi dipende prima da noi.

In che modo il tuo percorso ha influito sulla tua vita?

A questo potrò dare una risposta quando sentirò che il mio percorso ha raggiunto una maturazione piena. Quello che so sicuramente è che anche se ora non sono in un momento molto facile e felice,anche se sento di non piacermi e non essere soddisfatta di me, cerco ugualmente di curarmi, di non farmi male e non punirmi e già questo per me è moltissimo. Ed ha molto influito sulla mia percezione degli altri. Sono più aperta, più sensibile, più accogliente, più pronta a dare ed anche a ricevere. Non del tutto. Spesso ritorna il freddo, il senso di estraneità da me stessa e da ciò che mi circonda. Ma dentro di me c'è sempre una piantina che per quanto maltrattata ed esposta a ghiaccio, intemperie e botte ogni tanto mi dice " guarda che io potrei diventare un bellissimo fiore" ed io non so se ci credo a pieno,ma sicuramente ci spero un po'




3 commenti:

  1. mi dispiace per questa ragazza e le pressioni ingiuste che ha subito da parte di sua madre. Non tutti i genitori snelli per fortuna sono così nè sono anoressici o "anoressizzanti". A tutti può capitare di essere insicuri sul proprio corpo, chi è insicuro da grasso lo sarà anche da magro. Chi è obeso (e non parlo di lieve sovrappeso) dovrebbe, se vuole, dimagrire in maniera sana sopratutto per la sua salute, per un benessere generale non per "acquisire sicurezza" perchè di fondo resti la stessa persona. E i bambini non vanno "messi a dieta" ma abituati dolcemente a alimentarsi in maniera sana e a fare movimento, anche se non sono grassi

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    1. se come tanti i tuoi parenti sono magri per costituzione non si può fargliene una colpa ma non avevano il diritto di offenderti

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    2. Non penso che lei gliene faccia una colpa, sarebbe stupido. Purtroppo, al contrario, per tante persone è una colpa essere in sovrappeso o peggio ancora obese, come se fosse necessariamente una scelta ed è vero che se a volte lo è, altre non è così, ma è ingiusto fermarsi alla prima impressione, e dopotutto perchè uno dovrebbe giustificare la forma del proprio corpo qualunque essa sia?

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