sabato 7 maggio 2016

Storie di (stra)ordinaria curvytudine! (prima parte)







Inizialmente questa doveva essere un'intervista doppia per raccontare di due donne in rinascita, con le loro vite, le loro storie, i loro perchè e le loro battaglie, ognuna col suo modo di vivere la propria fisicità.
Due modi di essere plus size, due donne estremamente diverse tra loro, ma ugualmente eccezionali e accomunate dall'aspetto morbido e lo sguardo temprato da anni difficili, ma alla fine ho deciso di dividere l'intervista in due parti, per dare ad ognuna di esse l'importanza che merita.
Cominciamo da Angela, capelli rosso fuoco e sguardo fiero, ricorda tantissimo Merida di " Ribelle, the brave" e non solo per l'aspetto, la personalità è di quelle travolgenti.
Pin up nell'anima e amante del vintage, Angela cura il suo blog "Curvy Red Rose" con particolare dedizione, anche se lei ama definirsi simpaticamente "un'imbrattatrice di pagine internet" .
- Com'è cominciata la tua vita da donna plus size?
Lo sono sempre stata. Ho avuto un periodo di normopeso verso le superiori, ma è stato solo un paio d'anni, ma mi consideravo comunque sovrappeso e mi sentivo orribile lo stesso.
Da lì capii che il peso centrava molto meno del previsto col fattore autostima.
- Com'è stata la tua adolescenza?
La mia adolescenza è stata un disastro. Mi vergognavo e cercavo di nascondermi il più possibile. Avevo paura dei maschi e delle prese in giro, quindi cercavo di avere a che fare con loro il meno possibile, Grazie al cielo sono andata in una scuola quasi completamente femminile, anche se questo ha avuto un lato disastroso: mi sentivo diversa. Ero fuori dai gruppi, in un periodo in cui ti senti
capito solo quando sei uguale agli altri, io ero fuori dal coro.
- Come vivi il tuo corpo in relazione alla tua famiglia ed i tuoi amici?
Io vengo da una famiglia in sovrappeso dove il grasso non è però accettato. Sono stata perennemente a dieta anche da ragazzina, con risultati pessimi ovviamente.Sentivo la pressione e non riuscivo ad avere risultati, e questo non aiutava. Ad oggi è cambiato, c'è molta meno pressione, anche perchè io ho imparato a mettere dei paletti, la dieta è ormai argomento tabù! 
I miei amici invece non hanno mai fatta sentire grassa. Ero Angela, al di la dei chili, con i pro e i contro come tutte le persone. Penso che se loro pensano a me, il primo aggettivo che gli viene in mente è pazza più che obesa!
- Hai mai attribuito alla ciccia problemi che non fossero correlati all'aspetto strettamente pratico?
Come no! Ogni mia incapacità l'ho sempre legata alla ciccia, perchè diciamocelo seriamente, è più facile. Per anni ad esempio mi sono detta che ero troppo grassa per muovermi, invece ora faccio sport tutti i giorni ed ho frequentato un corso di boogie! Oppure la mia incapacità nelle relazioni, la colpa era della ciccia che non mi rendeva attraente!
Ora è diverso. So che non facevo sport perchè ero pigra e che non ricevevo attenzioni dal genere maschile perchè ero chiusa, e per chi mi si avvicinava era un rifiuto continuo.
Imparare a non dirsi bugie e non dare sempre la colpa al peso, è stato il primo passo per far pace con la bilancia!
- Sei mai stata presa in giro? Come reagivi?
Penso un pò come tutte sono stata presa in giro. Devo essere sincera, quelle sul peso sono quelle che mi ricordo meno: mi ricordo da bambina quelli sui capelli, che mia madre mi tagliava corti ed essendo ricci sembravano un cespuglio, e da adolescente per il peli, problema dato dall'ovaio policistico.
Il problema era però che non reagivo, evitavo le persone perchè mi vergognavo e scappavo. Avrei dovuto rispondere, di solito chi ti prende in giro e si sente forte, non sa come rispondere a chi si difende.
- Pensi che saresti una persona diversa senza i tuoi chili di troppo?
Certo! Non sarei me. Non avrei percorso il cammino che invece ho fatto, che mi ha reso la persona che sono oggi e che alla fine di tutto mi piace, Non so se sarei peggiore o migliore, so solo che sarei diversa.
- In che modo è cambiata la percezione del tuo corpo negli anni?
Quando ero più piccola rifiutavo totalmente il mio corpo, lo vedevo totalmente diverso da quello che era. Oggi invece sono consapevole che il mio corpo è la somma di quello che mi sono fatta, nel bene e nel male. Oltre a rappresentare la genetica in sè, rappresenta il mio vissuto e sto imparando a prendermene cura, perchè devo amarlo, al di la della sua forma, perchè è il primo passo per rispettare me stessa.
- In che modo il tuo percorso ha influito sulla tua vita?
Il mio percorso di accettazione ha cambiato completamente la mia vita. Ho imparato che valgo, e quindi non devo per forza accontentarmi. Posso scegliere, che è una cosa che prima non mi era mai venuta in mente! Pensavo che tutto ciò che arrivasse dovesse essere acclto perchè non mi meritavo niente. Ora so di meritarmi molto e che posso pretendere delle cose, soprattutto da me stessa!



















 

3 commenti:

  1. certi sport si possono fare a livello amatoriale. a tutte le taglie e è giusto smettere di parlare di dieta come punizione e privazione ma non come cibo sano (cosa che fa bene a grassi e magri)

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    1. Penso che Angela intendesse esattamente la stessa cosa ;)

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    2. Penso che Angela intendesse esattamente la stessa cosa ;)

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